- Settembre 29, 2025
- Posted by: Edizioni Stazione Celeste
- Categoria: News_Letter

Erano passati solo tredici giorni dal quel tragico 7 ottobre 2023, quando decisi di mettere questa immagine come copertina del profilo di FB e WhatsApp e condividerla in tutti i canali di Stazione Celeste…. Ma non lo feci per profetizzare ciò che sarebbe accaduto, perché già allora era evidente quello che stava avvenendo: un genocidio!!! Quella parola però non si poteva ancora pronunciare nel mainstream perché accusare di quello stesso crimine il popolo che più di tutti lo aveva subito era ancora considerato un tabù…
Che fosse un “genocidio”, io lo avevo capito subito osservando tutta la brutalità indiscriminata con cui venivano assassinati innocenti e dal numero impressionante delle vittime – oltre 4000 in meno di due settimane, metà delle quali bambini – e soprattutto dal silenzio complice dei governi occidentali, che lasciavano agire indisturbati i carnefici. Tutto questo rendeva chiaro ai mie occhi che quella mattanza non si sarebbe fermata… lo sguardo accusatorio di quel bambino in quella foto, già diceva tutto…
Purtroppo, sono occorsi due anni di carneficina perché la parola “genocidio” venisse accettata collettivamente. Ma tutto questo, per chi aveva occhi per vedere, era chiaro fin dall’inizio.
Eppure, ancora oggi, non tutti hanno compreso fino in fondo: questo non è soltanto un genocidio contro il popolo palestinese, che ne è la vittima più esposta e straziata. È un genocidio contro tutta quella parte di umanità che si rifiuta di piegarsi davanti a chi si proclama “popolo eletto da Dio”, venerando un dio geloso e punitivo che esige fedeltà esclusiva.
I testi biblici descrivono questo dio giustiziere con queste parole:
“Se troverai che la cosa è vera, che un tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te, allora dovrai passare a fil di spada gli abitanti di quella città, la dovrai votare allo sterminio con quanto contiene… Poi radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza e brucerai nel fuoco la città e l’intero suo bottino, sacrificio per il Signore, tuo Dio” (Deuteronomio 13:12-18).
Ma attenzione: non dobbiamo lasciarci intimorire da queste parole né nutrire odio e rancore verso chi le prende alla lettera. Perché se rispondiamo con odio, alimentiamo proprio la fiamma da cui traggono forza. La storia lo ha dimostrato: l’odio non libera mai, amplifica soltanto la spirale della violenza.
Il nostro compito è un altro: trasmettere anche a loro, la Luce della nostra Coscienza, e per farlo occorre vedere queste persone non come demoni, ma come esseri umani inconsapevoli, accecati da ideologie millenarie con cui sono stati forgiati fin dall’infanzia.
Ma, soprattutto, il nostro sguardo di compassione deve nascere dal riconoscere che anche loro sono parte integrante di noi in quanto Umanità… Perché finché li vedremo come estranei e separati da noi, non potremo guarirli da quella malata ideologia e, di conseguenza, nemmeno guarire noi stessi.
(Da un post fb pubblicato qui )
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Verissimo Pietro manteniamo la pace interiore ed eliminiamo ogni superbia interiore …. poi i disegni celesti non siamo in grado di coprenderli …. vedi Genesi 19 la distruzione di Sodoma ….
E comunque nella storia dei popoli ci sono state civiltà apparentemente evolute che sono improvvisamente sparite …manteniamo la pace interiore e un distacco dalle emozioni spesso dettate piu dalla nostra mente che non dal cuore ….Coraggio Compassione Coocreazione
Dalle Entità di Luce è stato detto a più riprese di non giudicare gli esseri che commettono questi crimini ma di mandare Luce, Luce, Luce perché anche loro possano capire quello che stanno facendo e di conseguenza cambino il modo di agire e si dirigano anche loro verso la Luce.
Faccio molta fatica a non giudicare, comunque ci provo e mando la Luce nei loro cuori e nei cuori di chi subisce queste atrocità.
Dopo tutto quello che abbiamo o non abbiamo capito sulle leggi dell’Universo, ho la sensazione che la legge karmica sia ancora lontana dall’essere interiorizzata. Finché ci saranno guerre, per ristabilire una forma di equilibrio, chi uccida sarà ucciso e viceversa. Quindi popolo di dio o no, ciascuno pagherà il suo debito, diluito nel tempo. Andiamo avanti così da secoli, divisi tra vittime e carnefici, ormai è diventato un karma di razza umana. Se non torniamo alla nostra essenza la danza continuerà ancora per i tempi a venire.
Sono d’accordo con Adam-El…alla fine il vero cambiamento sarà quando cambierà la visione che l’uomo ha di se stesso…
<<siamo tutti UNO
Dico solo che condivido pienamente e che quindi ciò detto è cosa buona e giusta. Auspicando che la situazione finisca nel migliore dei modi.